PAOLO CAZZARO, UNA STORIA DI RINASCITA

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PAOLO CAZZARO, UNA STORIA DI RINASCITA
Paolo Cazzaro è un paratleta Italiano. Ha deciso di intraprendere un’attività sportiva per curarsi dal dolore neuropatico cronico alla gamba sinistra e alle pelvi, generato da una lesione permanente esito di un gravissimo incidente in moto avvenuto nel 2004.
Dopo sei mesi di ospedalizzazione forzata iniziò il lungo periodo di riabilitazione e trattamento farmacologico.
Fu curato per dodici anni con farmaci antiepilettici, antidepressivi e neurotrofici. 
Pesava 100 kg e fumava quaranta sigarette al giorno. Paolo sentiva che la sua vita era al collasso, nonostante avesse solo 44 anni
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LA SVOLTA E LA BMX 

Il giorno di svolta fu quello del suo quarantaquattresimo compleanno, in cui durante una gita in montagna gettò le sigarette e iniziò per la prima volta a respirare.

Paolo iniziò con cautela a compiere dei brevi giri in bicicletta per riacquistare la sensazione di fisicità che i farmaci avevano lentamente sottratto. Cercava di capire cosa potesse aiutare a contenere il dolore che lo fiaccava nonostante le dosi pesanti di medicinali. Fu così che riprese in mano un sogno infantile mai realizzato, la BMX. In poco tempo si ritrovò a girare in una pista in terra battuta illuminata a giorno con delle persone splendide.

Capì però che i farmaci neurotrofici limitavano la sua propriocettività e le sue capacità atletiche. Iniziò così a discutere con dei neurologi se fosse possibile contenere senza apporto farmacologico quel dolore lancinante che partiva dal gluteo e come una sciabola arrivava fino al piede.

Quasi nessuno acconsentii alla rimozione totale della terapia, ma sotto sorveglianza di un altro medico anestesista iniziò a calare lentamente le dosi dei neuro-controllatori.
Alla vista agonistica però riscontrarono una aritmia e losospesero per un anno dalla BMX.

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IL SECONDO COLPO DI FULMINE 

Paolo non si diede per vinto ed iniziò ad allenarsi con la bicicletta in totale autonomia.

Faceva le ripetute su una salita lunga e costante di notte, perché la sera il dolore era più sopportabile.
Finché un giorno notò che le endorfine prodotte dall’attività sportiva in parte riuscivano a fargli tollerare quel dolore martellante. Fu allora che, sotto consiglio medico, iniziò una terapia alternativa a base di neutraceutici. Le tensioni muscolari lentamente si allentarono, le scosse diminuirono e imparò a gestire quel dolore costante.

Tre anni fa incontrò Alex Zanardi, che gli raccontò di unafederazione nazionale che si occupava di Paratriathlon. Fu il secondo colpo di fulmine. Accolse l’invito di Alex e si iscrisse alla Fitri, iniziando ad allenarsi con Luca Zenti.

In un anno si portò a casa un terzo posto del Campionato Italiano. L’anno successivo nel febbraio del 2020, si guadagnò un argento al Mondiale di Winter Triathlon categoria para PTS4.

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IL RECORD DELL’ORA E L’INCONTRO CON Q36.5

E qui arriva il sogno più intimo, quello potente, quello che da anni spingeva sulla sua anima. Il record dell’ora.

Per poterlo realizzare però, Paolo aveva bisogno del giusto supporto e di abbigliamento che potesse fargli sopportare meglio il dolore durante le lunghe sessioni in sella. Fu così che grazie alle connessioni con Elastic Interface entrò in contatto con Q36.5. Grazie ad un diretto dialogo con Manuel, Q36.5 product manager, potè sviluppare un prodotto fatto su misura, che favorisse l’appoggio sulla sella e diminuisse il dolore.

Paolo descrive la realtà di Q36.5 come un “laboratorio sartoriale, in cui ogni minuscolo dettaglio è preso in considerazione ed ogni elemento dei capi è frutto di una meticolosa ricerca. A partire dai tessuti a navetta, fino ad arrivare ai pattern costruttivi che donano dei capi rivoluzionari.”

Grazie anche alla fruttuosa collaborazione con Q36.5, Paolo gestisce meglio il forte dolore che deve sopportare ogni giorno e ad oggi è più di un anno che lavora al Record del Mondo su pista, categoria Mc4 di paraciclismo.

Da mesi si allena quattro giorni a settimana su strada e due su pista.

Il record ufficiosamente l’ha già fatto e superato qualche mese fa, ma per omologarlo UCI deve realizzarlo in un Velodromo certificato e pe questo sono necessari delle validazioni ufficiali che Paolo spera di poter mettere in pratica nell’autunno del 2021.

Il nostro team è onorato di poter affiancare Paolo in questa splendida storia di rinascita.

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